Ma quante cascate ci sono in Emilia-Romagna? Io tento sempre di prediligerle d’estate visto che il Mar Adriatico dei Lidi Ferraresi non è il massimo, soprattutto perché di solito sono circondate da una natura meravigliosa e rigogliosa. Inoltre adoro anche quel senso di avventura che inizia nel momento in cui intraprendi il percorso.
In quest’articolo voglio elencarti tutte le cascate più belle dell’Emilia-Romagna in cui sono stata e fornirti informazioni dettagliate su come raggiungerle.
1.Cascata di Civorio
Avresti mai immaginato che un piccolo borgo della Romagna potesse nascondere una cascata? Immagina un laghetto profondo di un bellissimo colore verde smeraldo in cui cade una cascata alta 15 metri circondata dalla vegetazione. Impossibile da trovare in Italia? Lo pensavo anche io finché non sono arrivata alla Cascata di Civorio. Sembrava di essere dall’altra parte del mondo, in un luogo esotico. Per questo è una delle mie cascate preferite dell’Emilia-Romagna.
Come arrivare
Civorio si trova in provincia di Forlì-Cesena, ed è un borghetto abbastanza sconosciuto.
Appena arrivato a Civorio, puoi lasciare la macchina nel piccolo parcheggio vicino al campo da pallavolo (sul navigatore puoi puntare il nome del paese) e proseguire a piedi lungo la strada principale attraversando un piccolo ponte. Poco più avanti, sulla sinistra, si apre un sentiero che in 10 minuti di cammino ti porterà alla cascata.
Ti consiglio di arrivare la mattina presto, ancora meglio in un giorno feriale, perché la luce del sole illumina la pozza e crea colori stupendi. Verso le 15 invece la cascata rimane in ombra.
L’acqua della pozza è ghiacciata, ma potercisi immergere in una giornata estiva è davvero rigenerante. Puoi anche portare il pranzo al sacco, stenderti all’ombra degli alberi intorno alla cascata e riposarti ascoltando il rumore dell’acqua.
Inoltre, se vuoi fare una piccola escursione, puoi costeggiare il ruscello a piedi e in pochi minuti ti troverai in una piccola radura con dei casolari abbandonati.
I più coraggiosi possono anche tuffarsi dalla sommità della cascata. Infatti si raggiunge la parte alta della cascata tornando all’inizio del sentiero e andando verso sinistra. Una volta incontrato il fiume, si scorge la roccia da cui cade la cascata.
2.Premilcuore e la Grotta Urlante
Sempre in provincia di Forlì-Cesena, si trova un piccolo borgo con un nome molto carino: Premilcuore. Questo paese, che fa parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è attraversato dal fiume Rabbi e d’estate è un posto bellissimo in cui rilassarsi e poter fare il bagno.
Fino a qualche anno fa Premilcuore era un luogo sconosciuto poi, a causa delle bellissime foto spopolate su internet, è stato preso d’assalto dai turisti.
Consiglio quindi di raggiungere Premilcuore e le sue cascate in bassa stagione e in un giorno fra settimana.
Come arrivare
La strada che porta al borgo di Premilcuore è facilmente percorribile in auto e, una volta presa l’uscita per Forlì, si seguono le indicazioni per Predappio e Premilcuore.
Una volta al borgo, si può lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi e proseguire a piedi.
La nostra escursione è iniziata dal Ponte Nuovo da cui si raggiungono la Grotta Urlante e la cascata.
Una volta arrivati alla grotta, abbiamo cercato un posto tranquillo in cui distenderci, prendere il sole e mangiare. Se non vuoi portarti il pranzo da casa, nel borgo trovi una vasta scelta di locande e ristoranti.
Inoltre dalla Grotta Urlante è possibile tuffarsi ma fai molta attenzione perché le rocce sono molto scivolose e il salto è davvero alto (ancora non abbiamo capito quanti metri fosse). Noi abbiamo avuto il coraggio di farlo e sono atterrata nell’acqua talmente male che mi sono rimasti i lividi per giorni.
Poco più avanti invece si trova la Cascata della Sega che noi non abbiamo fatto in tempo a raggiungere, ma vedendo le foto sembra molto bella. Ci torneremo!
3.Cascata del Doccione
Ora ci spostiamo nell’Appennino Modenese perché qua si trova una delle cascate più belle dell’Emilia-Romagna.
La Cascata del Doccione è alte 120 metri e il percorso per raggiungerla è accessibile a tutti, anche per chi ha carrozzine o passeggini.
Come arrivare
Ai piedi del Monte Cimone, dopo il paese di Fanano, si percorre in auto una strada nel bosco abbastanza stretta per arrivare poi al parcheggio della cascata. In realtà non esiste un vero e proprio parcheggio, ma si lascia la macchina ai lati della carreggiata.
Da qui inizia il percorso in piano in mezzo alla foresta, fatto anche da piccoli ponticelli che scavalcano ruscelli. Si tratta di un percorso sensoriale che permette di immergersi completamente nella natura che ti circonda e ascoltare il rumore dell’acqua che si avvicina e i rumori del bosco.
In pochi minuti ti troverai davanti all’imponente cascata che si può ammirare da una passerella in legno costruita tra gli alberi.
Inoltre puoi decidere di lasciare il sentiero e ammirare il Doccione da più vicino, ma ricorda che le rocce potrebbero essere scivolose.
Poco distante dalla cascata si trova il Rifugio Taburri a cui si può arrivare anche in auto per godersi un pranzo con vista sugli Appennini.
4.Cascata della Rovinaccia
La Cascata della Rovinaccia, ancora poco conosciuta rispetto al Doccione, si trova nell’Appennino Modenese, nel paese di Canevare. Si chiama così a causa delle numerose frane causate dal torrente in piena ed è costituita da due salti di circa 20 metri.
Come arrivare
Una volta raggiunto il piccolo paese di Canevare, puoi lasciare la macchina nel parcheggio del cimitero e proseguire a piedi.
Il percorso è in discesa e in pochi minuti ti troverai ai piedi della cascata.
Io ci sono stata a fine maggio e la portata d’acqua era davvero minima. Inoltre stavano facendo dei lavori al ponte pedonale di fronte alla cascata quindi non abbiamo potuto proseguire per vederla più da vicino.
Comunque è uno spettacolo che merita in ogni stagione e sicuramente ci torneremo.
Per saperne di più, visita il sito dell’Ufficio turistico di Fanano.
5.Cascate del Bucamante
Altre cascate dell’Emilia-Romagna da non perdere sono quelle del Bucamante.
Queste rimangono nell’Appennino Modenese e più precisamente nel comune di Serramazzoni, in località Granarolo.
Ma perché hanno questo nome così curioso? I protagonisti di questa storia sono Odina, una nobildonna, e Titiro, un pastore. Per i canoni dell’epoca il loro amore era proibito, quindi decisero di incontrarsi di nascosto, ma quando furono scoperti Odina venne rinchiusa nel castello.
Riuscita a scappare, Odina raggiunse Titiro e decisero di gettarsi abbracciati da una delle cascate per poter stare insieme in eterno.
Il nome significa quindi “Buca degli amanti”. Non ricorda una tragedia Shakespeariana?
Come arrivare
Le cascate sono ben segnalate e, per non sbagliarti, sul navigatore puoi puntare “Parcheggio Cascate del Bucamante” che si trova di fianco alla chiesa del paese di Granarolo.
La strada per arrivarci non è larghissima, ma neanche molto trafficata. Il parcheggio invece è abbastanza grande e fra settimana troverai pochissime auto. Essendo abbastanza conosciute però, nel weekend potrebbero essere molto frequentate, quindi ti suggerisco di arrivare presto.
Una volta parcheggiata la macchina, troverai un cartello che indica i due sentieri che portano alle cascate.
Proseguendo lungo la strada sterrata ti troverai di fronte ad un bivio e puoi decidere quale dei due sentieri percorrere: Titiro, che guarda il fiume dall’alto, oppure Odina, che passa in mezzo al bosco e costeggia il fiume.
Noi, per non farci mancare niente e visto che il percorso è ad anello, abbiamo cominciato l’escursione dal sentiero Titiro e Odina al ritorno. Anche se ti sembra di allontanarti molto dalle cascate percorrendo Titiro, è impossibile perdersi perché trovi cartelli che segnano la direzione lungo la via e segnali bianco/azzurri sugli alberi.
Arrivare alle cascate, nascoste tra la vegetazione, è un’esperienza bellissima. La cascata che si trova alla fine del percorso è la più maestosa e nei mesi piovosi regala uno spettacolo unico.
Lungo il sentiero Odina invece sarai accompagnato dall’acqua del fiume che scorre, ponti e piccole cascatelle.
Le Cascate del Bucamante sono una tappa obbligatoria per chi ama la natura e vuole trascorrere una giornata a contatto con essa.
Informazioni sui due percorsi
- Il sentiero Titiro (di colore verde) si trova a destra del bivio ed è più impegnativo e in salita. Si costeggia il fiume dell’alto passando per i caseggiati dell’abitato di Granarolo. Il tempo di percorrenza è di circa 30 minuti;
- Il sentiero Odina (di colore rosso), a sinistra, è in discesa e poi in piano in mezzo al bosco. Sicuramente più suggestivo se si vuole stare a contatto con la natura. Il tempo di percorrenza è di circa 20 minuti.
6. Cascata dei due salti
Questa è davvero un gioiello nascosto che in pochi conoscono perché un po’ complicata da trovare.
Questa cascata si trova in località Fontanelice, in provincia di Bologna, nella valle del Santerno..
Arrivato alla caserma dei vigili del fuoco, bisogna girare a sinistra per Via della Cima e percorrerla fino alla fine. Qui troverai un piccolo spiazzo dove poter lasciare la macchina e proseguire a piedi.
L’unica cosa strana è il cartello di divieto posto all’inizio del percorso, ma nessuno ha fatto storie.
Il percorso
Inizia da qui il percorso che, per buona parte, è segnalato da cartelli bianchi che indicano la cascata. Alcuni non sono molto visibili, quindi bisogna aguzzare la vista.
Ad un certo punto, mentre cammini in mezzo al bosco, ti troverai ad un bivio non segnalato. In questo caso devi proseguire dritto ed inizierai a sentire il rumore dell’acqua. In pochi minuti sarai alla cascata.
La cascata
Il gioco d’acqua è chiusa in una zona del bosco protetta dagli alberi e in cui entra pochissimo sole, quindi è un posto perfetto per le afose giornate estive.
L’acqua però non è delle migliori perché il fondo è fangoso, ma non ho saputo resistere comunque. Per raggiungere il primo salto, ovvero quello più in alto, non c’è un sentiero, o almeno noi non l’abbiamo trovato. Se proprio senti il bisogno di farlo, devi arrampicarti sulle rocce, ma devi fare attenzione perché sono molto scivolose.
Inoltre, noi non abbiamo incontrato nessuno per tutto il giorno e ci siamo potuti godere questo posto magico in completa pace e tranquillità.
Il percorso per tornare è lo stesso dell’andata, solo la salita che porta al parcheggio è ripida ed impegnativa.
Info utili
- Utilizza sempre un abbigliamento sportivo e scarpe da trekking comode;
- Se ami immergere i piedi nell’acqua, porta le scarpette da fiume;
- Fai sempre molta attenzione perché spesso le rocce potrebbero essere scivolose;
- Questi percorsi sono adatti a tutti, ma con i passeggini potrebbero essere difficili da percorrere;
- In questi luoghi sono allestite varie aree picnic ma, essendo circondati dalla natura, rispettala sempre. Inoltre, se decidi di portare il pranzo da casa, ricordati di non lasciare rifiuti in giro. Anzi, se ti è possibile, fai come noi, ovvero getta anche i rifiuti che lasciano gli altri.
Cerchiamo nel nostro piccolo di fare qualcosa per la nostra bellissima Terra e salvaguardare questi luoghi meravigliosi e quasi incontaminati.
Quale tra queste cascate dell’Emilia-Romagna ti è piaciuta di più?
Se ami la natura, ti consiglio di leggere anche il mio articolo sul Parco fluviale dell’Elsa.