Sono veramente onorata di essere stata nominata per il Sunshine Blogger Award dai mitici Andrea e Valentina di Rotolando per il mondo. Grazie ancora ragazzi!!
Ma cos’è il Sunshine Blogger Award 2020?
Il Sunshine Blogger Award 2020 è un’iniziativa che permette di dare visibilità ai blogger, per farsi conoscere e per presentarne altri che si ritengono molto creativi, bravi in quello che fanno e che vale la pena seguire.
Ringrazio di nuovo Vale e Andre che, forse per pietà, visto che ho aperto il sito da pochi mesi, hanno voluto nominarmi per farmi conoscere ad altri. Loro sono una coppia di Milano con la passione per i viaggi e la fotografia e, insieme al loro cane Achille, stanno cercando di promuovere un turismo sostenibile. Vi stimo tantissimo e non vedo l’ora di rivedervi.
Quali sono le regole?
Una volta che sarai nominato, dovrai:
- Menzionare chi ti ha nominato all’interno dell’articolo;
- Spiegare cos’è e come funziona l’iniziativa di Sunshine Blogger Award;
- Rispondere alle domande poste da chi ti ha nominato;
- Nominare altri blogger che pensi lo meritino;
- Fare delle domande ai blogger che nomini;
- Inserire le regole e pubblicare l’articolo con il logo di Sunshine Blogger Award.
Le mie risposte alle domande di Valentina e Andrea (Rotolando per il mondo)
Cosa vi ha spinto ad intraprendere la strada del travel blogging? Fate anche altri lavori oltre a questo?
L’idea di un blog di viaggi l’avevo da tempo, ma dal 2018 si fece ancora più strada nella mia mente quando, dopo un viaggio in Messico, in molti mi dissero che avrei potuto scrivere delle mie esperienze.
Avevo già chiare le pagine, i colori e qualche articolo, ma poi mi sono fermata. Purtroppo sono una persona molto insicura e ho pensato che quello che avrei scritto non sarebbe interessato a nessuno o che ci sarebbe stata troppa concorrenza.
Nel frattempo, dopo aver conseguito una laurea in Letterature e Lingue Moderne e Classiche, ho cercato un lavoro che mi piacesse e che mi permettesse di viaggiare, così ho iniziato a fare le stagioni come receptionist negli hotel. In questo modo ho potuto lavorare sia in montagna sia al mare (al momento solo in Italia) e migliorare il tedesco e l’inglese.
Fare un lavoro stagionale può sembrare una passeggiata perché si pensa alle feste con i colleghi, all’essere lontano da casa e allo stipendio che sicuramente è più alto, ma non è sempre così. Può capitare infatti, soprattutto durante le feste, di non avere un giorno libero per settimane, oppure puoi trovarti male con i colleghi e passare 4 o 6 mesi da solo in un luogo che non conosci.
Nonostante questo, io non cambierei il mio lavoro per niente al mondo perché mi ha dato la possibilità di viaggiare e fare nuove amicizie, nonchè migliorare le lingue.
Il prossimo passo sarà trasferirsi all’estero.
Come pensate che siano visti i travel blogger in Italia, in Europa e nel resto del mondo?
Non penso che la figura del travel blogger sia abbastanza “rispettata” o presa sul serio in Italia.
Nell’immaginario comune il travel blogger viaggia sempre e si gode la vita, ma dietro c’è molto che gli invidiosi e gli scettici forse non capiranno mai.
Io sono nuova del mestiere e non ho la presunzione di diventare una blogger famosa, ma penso che a chi fa questo lavoro in Italia vengano un po’ tarpate le ali.
I travel blogger non viaggiano solo, ma leggono e studiano tanto per creare articoli che sperano possano interessare qualcuno. Inoltre devono essere creativi e cercare di proporre sempre qualcosa di diverso per non risultare mainstream e in una società come la nostra non è affatto semplice. Lo sto provando sulla mia pelle.
La situazione in Europa e nel resto del mondo invece la vedo diversa: le persone mi sembrano più aperte mentalmente e le strutture sono più propense ad accettare collaborazioni.
In termini di viaggio, qual è il vostro sogno più grande? (un’esperienza, vivere per un determinato periodo in un posto, vedere una meta in particolare…)
Sono una fan sfegatata di Harry Potter da quando avevo 6 anni, quindi vorrei visitare tutti i luoghi in cui hanno girato la saga, poi gli Studios a Londra e Hogwarts agli Universal Studios di Orlando.
A parte questo, ho sempre avuto due grandi sogni: la Cina e l’Isola di Pasqua.
Mi sono innamorata della Cina da piccola quando guardavo Mulan: ero affascinata dalla cultura e da quei palazzi che erano così strani ai miei occhi di bambina.
L’Isola di Pasqua invece la sogno da quando avevo circa 13 anni. Leggevo molto e l’ho scoperta proprio dal libro “La bambina della sesta luna”, dove i protagonisti vi finiscono.
Non pensavo neanche esistesse e quando ho scoperto che era vera non potevo crederci! L’unico problema è che è una meta carissima, ma una volta nella vita bisogna che ci vada.
Qual è la popolazione che vi ha lasciato il segno durante un viaggio?
Se penso ad una popolazione che mi ha colpito particolarmente, mi vengono in mente i messicani.
Avevo prenotato un hotel a Playa del Carmen ma, essendo economico, era anche fuori dal centro. Quando sono arrivata, pensavo fosse una zona losca e per un attimo ammetto di avere avuto paura; poi mi sono guardata intorno e ho visto che nessuno faceva caso a me, ognuno viveva la propria vita come se niente fosse. In quel momento mi sono sentita più sicura che a casa mia.
Lo Yucatan è una regione ricca rispetto al resto del Messico e quando arrivi in questi posti ti aspetti di essere guardato come una banconota da 500€ che cammina, invece tutti sono stati gentili e disponibili ad aiutarti se ne avevi bisogno.
Loro non si aspettano niente in cambio perché sono già felici così.
Vi emozionate spesso in viaggio? Raccontateci qualcosa! (per emozione in questo caso ci riferiamo a qualcosa che vi ha toccato nel profondo, non tanto per la bellezza di un posto. Come può essere il sorriso di un bambino o una mamma che accudisce i suoi figli)
Questa domanda è difficile perché io faccio fatica ad emozionarmi. Sono un po’ apatica o forse non ho ancora visto qualcosa che mi abbia toccato fino in fondo.
A pensarci bene, ricordo quando ero in Egitto e un giorno siamo partiti prestissimo per visitare Luxor, Karnak e la Valle dei Re.
Durante la giornata era compresa anche una piccola crociera sul Nilo e ricordo i bambini magrissimi che facevano il bagno nell’acqua sporca del fiume e ci guardavano impotenti e tristi. Forse si chiedevano come poteva essere stare in mezzo a noi o forse sembravamo solo strani.
E’ in momenti come questi che ti rendi conto di quanta povertà e disparità ci sia nel mondo e devi sentirti fortunato ad essere dove sei.
Qual è la volta in cui vi siete sentiti più a disagio in viaggio?
Durante il primo viaggio fatto in questo bellissimo 2020, di ritorno da Lisbona.
Avevamo il volo la sera, quindi a pranzo abbiamo mangiato in un piccolo ristorante fuori dal centro. Sia io che Marci avevamo preso il baccalà con della cipolla fritta e un calice di vino a testa. Fin qui tutto bene.
Andiamo in aeroporto, facciamo il check-in, superiamo i controlli e ci imbarchiamo. Dopo il decollo riesco a trovare un posto libero vicino a Marci (per fortuna visto che odio volare) e ad una ragazza sconosciuta.
Inizio a sentirmi male, a sudare freddo e ad avere le vertigini quindi imploro la ragazza vicino a me di spostarsi per correre in bagno. Tornata a sedere pensavo di stare bene, invece mi torna un altro attacco di nausea e devo ancora chiedere alla ragazza di farmi passare per non vomitarle sulle gambe.
E’ stato il viaggio in aereo più lungo della mia vita anche se in realtà è durato pochissimo, ma il baccalà non lo mangerò mai più.
Le mie nomination per i Sunshine Blogger Award 2020
– Martina Approssimativa (e se volete sapere perché andate a leggere il suo blog), una toscana che vive a Berlino e vuole darci delle dritte per visitarla in maniera alternativa. Inoltre, sta ancora cercando di capire come funziona il web, proprio come me;
– Luna di Lupi In Giro, una ragazza di Reggio Emilia simpaticissima e sempre sul pezzo che viaggia moltissimo. Quello che mi piace molto di Luna è che propone luoghi oltre le solite mete;
– Natalia o Natalia Around the World, una ragazza timida come me con la passione per i viaggi e la fotografia e che fa del mondo la sua casa. Ora la trovate in Belgio dove ha avuto il coraggio di trasferirsi per l’Erasmus;
– Flavia, meglio conosciuta come La Viaggiatrice Solitaria. Abbiamo una storia simile perché abbiamo studiato le stesse lingue e facciamo entrambe le stagioni in giro per l’Italia o il mondo e ci piace tantissimo! Lei ha un’enorme forza e si è fissata un obiettivo: visitare da sola 100 paesi prima dei 40 anni! Sono sicura che ci riuscirà.
Le domande che pongo a chi ho nominato
- Che cosa vuoi trasmettere con il tuo blog a chi ancora non ti conosce?
- Se avessi un viaggio completamente pagato, dove andresti? E perchè?
- Come vedono i tuoi parenti/amici questa tua voglia di scoprire il mondo? La accettano o cercano di ostacolarti?
- Hai mai vissuto, anche solo per un breve periodo, fuori dall’Italia? Se sì, racconta! Altrimenti dimmi dove ti piacerebbe trasferirti.
- Qual è il luogo che, sin da piccola, hai sempre sognato di vedere?
- Qual è la cosa più divertente che ti è successa in viaggio?