A Villamarzana, in provincia di Rovigo, precisamente di fianco alla Transpolesana, è presente uno dei luoghi abbandonati più suggestivi del Veneto e d’Italia: il ristorante Michelangelo da Vinci, costruito su due aerei. Se ho suscitato almeno un po’ la tua curiosità, ti porto a scoprirlo.
Michelangelo da Vinci proprietario
Dopo Luigi Stecca, alcuni mesi fa il Michelangelo da Vinci è stato acquistato dall’imprenditore padovano Gianluca Bertin che ha investito circa 600 mila euro. Il nuovo proprietario ha intenzione di sistemare tutto, compresi gli aerei e le stanze con le opere di Michelangelo e Leonardo.
Il suo obiettivo è quello di riportare questo posto al suo passato splendore e riaprire gli aerei entro il 2024! Chi vuole organizzare una tavolata?
Il Sogno
Il ristorante “Gli aerei” venne aperto nel 2000 da Luigi Stecca, un mastro birraio che riuscì a coronare il suo sogno: aveva riprodotto un aeroporto con tanto di piscina e discoteca, mentre su un Douglas DC-6 e un Tupolev TU-134A, collegati dalla torre di controllo, venivano servite pizze fumanti e giganti. Io ho avuto la fortuna di mangiarci anche se ero molto piccola.
Successivamente, Stecca aprì un altro ristorante a due piani dove all’interno si trovano repliche di opere di Leonardo da Vinci e Michelangelo.
Durante la stagione estiva, la discoteca era aperta il sabato sera, mentre la domenica erano organizzate serate live con balli di gruppo.
Il titolare, dopo la chiusura, riportò le seguenti parole:
“Il mio sogno sarebbe stato quello di creare un locale su due aerei, riservato a ragazzi e anziani che non sono mai saliti a bordo. Per dieci anni ho lavorato come responsabile in due case di riposo. Ancora adesso mi ricordo che tanti vecchietti, quando vedevano in cielo un aereo, mi dicevano che avrebbero voluto salirci”.
Il Fallimento
Dopo pochi mesi dall’apertura del ristorante sugli aerei, il Comune di Villamarzana contestò una multa salatissima per abuso edilizio di un miliardo, 252 milioni e 480 mila lire. Questo, insieme alla crisi che incombeva e i sempre maggiori costi, hanno costretto Luigi Stecca a rinunciare al suo sogno e la società a chiudere i battenti nel 2014.
Oggi il ristorante è in completo stato di abbandono ma ancora ben conservato.
La Visita
Si accede alla struttura tramite un cancello che è sempre aperto anche se è proprietà privata, infatti noi abbiamo prestato massima attenzione, ma quando abbiamo capito che nessuno ci avrebbe disturbato abbiamo iniziato l’esplorazione.
Dopo la fitta vegetazione cresciuta all’entrata, mi sono trovata davanti gli aerei maestosi, ancora integri, come se aspettassero di accogliere ospiti per la cena.

Gli aerei sono entrambi accessibili, collegati dalla torre di controllo, e sono ancora presenti i sedili rossi e blu e i tavoli originali dove venivano servite le pizze.
Sulla destra invece, il ristorante a due piani. Le pareti al primo piano sono affrescate con opere di Michelangelo come “Il Giudizio Universale”, “La Creazione di Adamo”, “Ultima Cena” e una statua di Mosè, nonché altre sculture ormai distrutte.
Si trovano anche le enormi tavolate di legno originali e le sedie e, qua e là in terra, ancora i menù di quello che veniva servito al ristorante.
Il piano inferiore invece, probabilmente fungeva da pub e le pareti sono tappezzate di riproduzioni dei disegni di Leonardo da Vinci.
Sono rimasta davvero sbalordita da queste sale e da come fossero ancora in buono stato le opere.
Nascosta tra gli alberi, quasi invisibile, si trova una chiesa sconsacrata su due piani che ospitava la discoteca Da Vinci.
A me ha ricordato un po’ un teatro: le sedie con la moquette rossa agli angoli della sala; un palchetto con una tenda rossa da cui ti aspetti esca qualcuno. Inoltre, il pavimento è ancora coperto di gettoni e tagliandini colorati che i clienti mostravano al bar per ordinare i cocktail. Sembra la fine di una bellissima serata passata a divertirsi prima che qualcuno passi a pulire, ma purtroppo non è così.
Saltano subito all’occhio l’enorme lampadario e l’organo al piano superiore, semi nascosto nell’ombra.
Curiostità
- Luigi Stecca, mastro birraio, inventò un bicchiere con all’interno delle scanalature che aiutano a ridurre l’effetto alcolico della birra senza farle perdere la freschezza, questo per cercare di insegnare ai giovani a bere responsabilmente;
- Luigi Stecca ha aperto un altro ristorante molto singolare nella zona Darsena di Ferrara, ovvero il Sebastian Pub, costruito su una nave.
La nave (un motopeschereccio tedesco del 1951), trovata casualmente da Stecca, sarebbe stata demolita perché trasportava materiale di contrabbando, ma lui voleva usare la sua creatività per farne qualcosa di più grande. Dopo vari problemi trovati per il trasporto, la nave arrivò finalmente nella zona di Ferrara attualmente chiamata Darsena City, e qui ormeggiata.
Dopo i lavori di restauro, “Korina” (così si chiama l’imbarcazione) venne aperta al pubblico nel Dicembre 1992 e oggi è conosciuta come Sebastian Pub. Per conoscere meglio la storia e il luogo, ti lascio il link della pagina.
Cosa ne pensi di questo posto? Hai mai mangiato in un locale così particolare? Ti aspetto nei commenti.
E se ti piacciono i luoghi abbandonati, dai un’occhiata al mio articolo sulla Casa delle Favole.