Una delle ultime esplorazioni urbane, ovvero Urbex, fatte in Emilia-Romagna è stata nel rudere di una maestosa villa dove passato e natura si incontrano. La villa, ormai inghiottita dalla vegetazione, viene ricordata soprattutto per le feste e i ricevimenti che la sua padrona organizzava negli anni ‘20 in stile The Great Gatsby.
Curioso di scoprire la storia di questo luogo sfarzoso e affascinante ma purtroppo dimenticato?
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Gli inizi
La villa venne dapprima acquistata dalla famiglia bolognese dei Berò che ne furono i proprietari fino al XVII secolo. Successivamente passò ai Savini, grandi proprietari terrieri e famosi per il commercio della canapa.
Nel 1800 invece, durante la dominazione francese, la villa fu di proprietà del generale Giuseppe Grabinski. Dopo varie trattative, nel 1872 Alfonso Cocchi avviò i lavori di restauro della villa e vi si recava con la moglie Marietta in estate. Questa in particolare ne traeva beneficio per la sua salute cagionevole.
In onore dell’amata, Alfonso assegnò alla villa il nome di Villa Mary e si impegnò a costruire una serra, un bellissimo parco, una ghiacciaia e una palazzina per l’essiccazione della seta. Nel 1885 Villa Mary arrivò al culmine della bellezza con stucchi, decorazioni, meravigliose stanze e arredi all’avanguardia per il periodo.
Dopo la morte di Mary, Alfonso incontrò Anna Pagani da cui ebbe 7 figli e perciò decise di intervenire nuovamente sulla villa aggiungendo terrazzi ed un portico.
Lo sfarzo degli anni ‘20 e l’abbandono
Dopo la morte dei Cocchi avvenuta il 31 Ottobre 1928, Villa Mary venne acquistata da Bianca Zucchelli, un personaggio ancora ricordato nella zona perché indossava sempre abiti lunghi ed eleganti, di seta o ornati con del pizzo. Inoltre organizzava spesso feste, party e ricevimenti.
La Zucchelli attribuì alla villa il nome La Romantica perché capace di difendere i canoni estetici ottocenteschi, ormai scomparsi in quel periodo. Bianca rimase nella villa fino alla sua morte avvenuta nel 1943.
Purtroppo i bombardamenti avvenuti nella Seconda Guerra Mondiale hanno distrutto Villa Romantica, che venne poi acquistata dalla Fondazione Zucchelli. Quest’ultima, grazie a Bianca, offre borse di studio per gli allievi del Conservatorio di Musica “G.B. Martini” e dell’Accademia delle Belle Arti.
Urbex Emilia-Romagna, la villa oggi
E adesso, ti starai chiedendo? Le luci che un tempo illuminavano la villa, adesso sono spente. Inoltre le piante che prima caratterizzavano il parco, hanno preso il sopravvento, diventando un tutt’uno con la struttura.
Infatti La Romantica è talmente coperta dalla vegetazione che quasi non riuscivo a notarla dalla strada. Seguendo una piccola stradina sono arrivata davanti ad un’enorme cancello, ma solo attraversandolo si capisce che, avvolta dalle piante, si trova davvero un’abitazione.
Una scalinata coperta di terra mi invita ad entrare e, ad un tratto, mi sono sentita come trasportata fuori dal tempo e dallo spazio, in una fiaba. Oppure come Lara Croft fra le rovine di Angkor Wat.
Il soffitto altissimo e i pavimenti infatti non esistono più, ma si notano ancora i bassorilievi, alcune pennellate di azzurro sulle pareti, delle piastrelle bianche (del bagno?), un bellissimo terrazzo e un balcone avvolto dagli alberi.
Con un po’ di fantasia, immagino le feste che la Zucchelli teneva in questa casa con tanti ospiti, orchestre e pavimenti tirati a lucido. Esplorandola, si capisce perché così tanta gente ne fosse rimasta stregata.
Si dice inoltre che nei suoi sotterranei sia nascosto un tesoro. Vogliamo crederci? Sinceramente non lo so, ma sono sicura che questa casa ha qualcosa di magico, e mi è dispiaciuto tantissimo dovermene andare.
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